La coperta con il “cupolino” aerodinamico la si trova ormai dappertutto a prua delle imbarcazioni Filippi. Ma è curioso scoprire come questa scelta si è consolidata e da dove ha preso spunto.
Nei nostri laboratori ingegneristici, si dice che l’ispirazione sia arrivata dalle immagini di un veicolo spaziale, tratto da una fortunata serie televisiva fantascientifica intitolata “Spazio 1999”. Di sicuro tutto è cominciato con la richiesta di produrre una coperta senza gli spigoli (che ancora viene applicata nel solo 4+, perché la nuova toglierebbe visibilità al timoniere) per ragioni aerodinamiche (vedi la simulazione fluidodinamica) estetiche e di ottimizzazione del peso. Tanto è vero che prima fu proposto un cupolino aggiuntivo da fissare con del velcro sulla coperta originale, prima del passaggio ad un corpo unico, che favorisse in primis la penetrazione aerodinamica dell’imbarcazione.
Esempio da sezione alare di flusso (linea rossa) attorno ad una superficie arrotondata (verde)
Le coperte delle imbarcazioni Filippi - di prua come di poppa - sono oggi realizzate in autoclave per assicurare al manufatto rigidità e durata, eliminando le rimarcature del nido d’ape che ne costituisce l’intercapedine. Per ottenere questo risultato, la stratificazione avviene con l’utilizzo del tessuto di zylon per la resistenza al taglio e di nido d’ape in kevlar per la resistenza meccanica a compressione.
Ma si è andati oltre, ricorrendo alla nanotecnologia e agli elastomeri (detti anche “nanogomme”) presenti nelle resine di cui sono impregnati i tessuti, che conferiscono elasticità a una struttura già di per sé rigida. Prima di essere fissate con appositi adesivi strutturali, al guscio dell’imbarcazione, le coperte prodotte in autoclave con il caratteristico cupolino aerodinamico integrato vengono modellate secondo il profilo dei vari scafi in produzione, con una macchina a controllo numerico. Si procede poi ai test del controllo di qualità prima del loro ancoraggio e verniciatura.
Chiaro che, una volta garantita la performance, la resilienza garantita dalle coperte delle imbarcazioni Filippi, è importante soprattutto in caso di incidenti in acqua in termini di assorbimento del contatto. Ai canottieri viene invece richiesta una certa attenzione nel posizionare le imbarcazioni sugli appositi stalli in società o sul campo gara. Ovvero a non appoggiare le barche sulla coperta. A maggior ragione oggi, che la loro forma non è più a cuneo ma stondata nella parte più larga.